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CARSOLI - Tre giorni e tre notti tra i boschi, senza acqua né cibo, con il buio e le temperature gelide a metterlo sempre più alla prova. Sembrava destinata a un epilogo drammatico la scomparsa di Cesare Marchetti, 84 anni, originario di Roma e residente a Terracina (Latina), affetto da Alzheimer. L’uomo si era perso mercoledì 3 settembre nella zona montana di Santa Lucia di Pescorocchiano, al confine tra L’Aquila e Rieti.
Le ricerche sono andate avanti per oltre 60 ore e hanno coinvolto vigili del fuoco, soccorso alpino, guardia di finanza, protezione civile, carabinieri, polizia e unità cinofile. La svolta è arrivata ieri mattina grazie a due agenti fuori servizio, il sovrintendente Massimiliano Palluzzi e il vice sovrintendente Augusto Vulpiani della questura dell’Aquila. Entrati in un castagneto in località Santa Lucia di Giove Rotondo, hanno udito dei lamenti provenire da un fossato: lì hanno trovato l’anziano, confuso ma vivo.
«Voglio tornare a casa, a Terracina», avrebbe detto non appena soccorso. Marchetti è stato subito recuperato e trasferito in elicottero all’ospedale De Lellis di Rieti. Nonostante la forte disidratazione, le sue condizioni sono state giudicate complessivamente buone.
Resta un mistero come abbia trascorso quelle ore e come sia finito in quel punto isolato. Ma ciò che conta, per familiari e soccorritori, è che la sua storia abbia avuto il lieto fine che nessuno più si aspettava.
Le ricerche sono andate avanti per oltre 60 ore e hanno coinvolto vigili del fuoco, soccorso alpino, guardia di finanza, protezione civile, carabinieri, polizia e unità cinofile. La svolta è arrivata ieri mattina grazie a due agenti fuori servizio, il sovrintendente Massimiliano Palluzzi e il vice sovrintendente Augusto Vulpiani della questura dell’Aquila. Entrati in un castagneto in località Santa Lucia di Giove Rotondo, hanno udito dei lamenti provenire da un fossato: lì hanno trovato l’anziano, confuso ma vivo.
«Voglio tornare a casa, a Terracina», avrebbe detto non appena soccorso. Marchetti è stato subito recuperato e trasferito in elicottero all’ospedale De Lellis di Rieti. Nonostante la forte disidratazione, le sue condizioni sono state giudicate complessivamente buone.
Resta un mistero come abbia trascorso quelle ore e come sia finito in quel punto isolato. Ma ciò che conta, per familiari e soccorritori, è che la sua storia abbia avuto il lieto fine che nessuno più si aspettava.