Condividi:
Condizioni di lavoro al limite dello sfruttamento sono emerse durante un controllo congiunto della Guardia di Finanza di Avezzano e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro dell’Aquila presso un’azienda agricola della Marsica, che è stata immediatamente sospesa per l’impiego di manodopera irregolare.
Nel corso dell’ispezione, condotta con il supporto di mediatori culturali dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), sono stati identificati due lavoratori impiegati come pastori. Uno di loro risultava completamente privo di contratto di lavoro ed era in attesa del riconoscimento dello status di protezione internazionale.
Gli accertamenti hanno fatto emergere una situazione di grave sfruttamento: turni estenuanti di 12 ore al giorno per un compenso di appena 2 euro l’ora, con sistemazione in condizioni degradanti all’interno di un magazzino adibito abusivamente a dormitorio, ricavato da una rimessa per automezzi.
La percentuale di lavoratori irregolari accertata ha superato il 10%, soglia che comporta la sospensione automatica dell’attività secondo la normativa vigente. Inoltre, la stalla che ospitava circa 400 capi di bestiame è risultata priva di qualsiasi autorizzazione edilizia.
Il legale rappresentante dell’azienda è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Avezzano per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603-bis del Codice Penale), oltre che per gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/2008).
Nel corso dell’ispezione, condotta con il supporto di mediatori culturali dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), sono stati identificati due lavoratori impiegati come pastori. Uno di loro risultava completamente privo di contratto di lavoro ed era in attesa del riconoscimento dello status di protezione internazionale.
Gli accertamenti hanno fatto emergere una situazione di grave sfruttamento: turni estenuanti di 12 ore al giorno per un compenso di appena 2 euro l’ora, con sistemazione in condizioni degradanti all’interno di un magazzino adibito abusivamente a dormitorio, ricavato da una rimessa per automezzi.
La percentuale di lavoratori irregolari accertata ha superato il 10%, soglia che comporta la sospensione automatica dell’attività secondo la normativa vigente. Inoltre, la stalla che ospitava circa 400 capi di bestiame è risultata priva di qualsiasi autorizzazione edilizia.
Il legale rappresentante dell’azienda è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Avezzano per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603-bis del Codice Penale), oltre che per gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/2008).