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L’AQUILA. La 731ª Perdonanza Celestiniana si è chiusa con un bilancio ampiamente positivo. A colpire, prima di tutto, è stata la straordinaria partecipazione popolare: piazze gremite per i concerti e la storica “isola sonante”, migliaia di presenze al corteo storico e un afflusso senza precedenti a Collemaggio per l’apertura della Porta Santa. Un segnale incoraggiante anche per l’indotto cittadino: diversi commercianti hanno raccontato come i mesi estivi siano stati tra i migliori degli ultimi anni.
Ma questa edizione non lascia solo ricordi suggestivi. Un segno tangibile è arrivato dal Patto dell’Amicizia con Assisi, firmato nel nome di San Francesco e Celestino V: due figure accomunate dall’umiltà, dalla predicazione al popolo e da un messaggio di pace che oggi trova nuova attualità. Il legame si rafforzerà ulteriormente il 3 e 4 ottobre, quando Abruzzo e L’Aquila offriranno l’olio per la lampada votiva sulla tomba del patrono d’Italia, dopo oltre vent’anni dall’ultima volta.
C’è poi un’idea che guarda oltre i confini regionali: trasformare L’Aquila in sede di colloqui di pace internazionali, dando al concetto di perdono una dimensione concreta e universale. Una suggestione che, se sviluppata, potrebbe proiettare la Perdonanza su un piano globale.
Naturalmente non sono mancati i nodi critici. Le rigide misure di sicurezza, pur necessarie, hanno creato disagi soprattutto agli anziani costretti a lunghe attese o percorsi difficili; non pochi i malumori anche per posti riservati rimasti vuoti o per i giornalisti confinati in spazi angusti. Sul fronte dei grandi eventi laici, il lavoro del maestro Leonardo De Amicis è stato ancora una volta apprezzato, ma la comunicazione tardiva del programma ha limitato la capacità di attrarre turisti da fuori regione.
La Perdonanza 2025 lascia dunque un’eredità fatta di entusiasmo popolare, nuove prospettive di collaborazione e un richiamo internazionale che inizia a prendere forma. Ma al tempo stesso indica la strada per migliorare organizzazione e accessibilità, affinché questo straordinario patrimonio culturale e spirituale possa crescere ancora.