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L’AQUILA. La Procura della Repubblica dell’Aquila ha concluso le indagini su un grave episodio avvenuto all’interno della Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza, che ha suscitato grande scalpore nella città. Secondo l’accusa, un capitano istruttore di 32 anni avrebbe invitato nel proprio alloggio una allieva finanziera di 24 anni con la scusa di rivedere insieme alcuni test, per poi aggredirla sessualmente. La vicenda è supportata da messaggi scambiati in una chat WhatsApp, che hanno contribuito a rafforzare le accuse di violenza sessuale e lesioni personali.
Il capitano, ora trasferito nel Nord Italia, rischia un processo a suo carico. La vicenda ha gettato un’ombra su una delle istituzioni più prestigiose del capoluogo abruzzese, simbolo di rinascita e impegno civile dopo il terremoto del 2009.
Parallelamente, sono stati indagati altri tre ufficiali di pari grado, anch’essi trasferiti, accusati di maltrattamenti e di aver tentato di insabbiare i fatti per proteggere il collega. Tuttavia, il pubblico ministero Ugo Timpano ha deciso di stralciare le loro posizioni e ha presentato richiesta di archiviazione per i tre, basandosi anche sul contenuto della chat condivisa con l’indagato principale.
Il capitano, ora trasferito nel Nord Italia, rischia un processo a suo carico. La vicenda ha gettato un’ombra su una delle istituzioni più prestigiose del capoluogo abruzzese, simbolo di rinascita e impegno civile dopo il terremoto del 2009.
Parallelamente, sono stati indagati altri tre ufficiali di pari grado, anch’essi trasferiti, accusati di maltrattamenti e di aver tentato di insabbiare i fatti per proteggere il collega. Tuttavia, il pubblico ministero Ugo Timpano ha deciso di stralciare le loro posizioni e ha presentato richiesta di archiviazione per i tre, basandosi anche sul contenuto della chat condivisa con l’indagato principale.