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Dopo un giugno e un luglio segnati da valori sopra la media, il mese di agosto ha riportato un clima più equilibrato in Abruzzo. Secondo il bollettino mensile OsservaTE, dedicato al monitoraggio ambientale e climatico della regione, le temperature registrate sono risultate sostanzialmente in linea con i dati storici.
La media regionale si è attestata sui 20,73°C, con uno scarto minimo rispetto al trentennio più recente 1991–2020 (-0,06°C). Rispetto al periodo di riferimento 1961–1990, invece, l’anomalia resta positiva con +1,63°C, a conferma del riscaldamento in atto nel lungo periodo.
Province a confronto
Il quadro generale mostra variazioni contenute:
Chieti: +0,93°C
Pescara: +0,65°C
Teramo: +0,35°C
L’Aquila: -0,93°C
In particolare, L’Aquila si distingue come unica provincia con valori leggermente inferiori alle medie recenti, mentre le altre tre province hanno registrato piccoli incrementi.
Un mese “normale” in un contesto anomalo
Gli esperti sottolineano che il ritorno a condizioni vicine alla norma non rappresenta un’inversione di tendenza, ma una fisiologica oscillazione nel quadro del cambiamento climatico.
“Dopo mesi caldi, agosto 2025 ha offerto una parentesi di stabilità. È un segnale importante, ma che va letto dentro un contesto più ampio, in cui il riscaldamento globale rimane evidente”, spiega Andrea Di Antonio, fisico dell’atmosfera e curatore della rubrica.
I dati, raccolti dal programma europeo Copernicus e da istituzioni nazionali, offrono dunque un’immagine chiara: l’Abruzzo ha vissuto un agosto senza eccessi, ma la tendenza di fondo continua a indicare un clima che, nel lungo periodo, si scalda.