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Quella che doveva essere una normale mattinata di routine sanitaria si è trasformata in un inatteso disservizio che ha lasciato delusi e amareggiati decine di cittadini.
È accaduto ieri al Cup dell’ospedale di Tagliacozzo: più di cinquanta persone, molte anziane e provenienti anche dai comuni limitrofi, non hanno potuto effettuare i prelievi di sangue nonostante avessero già pagato il ticket.
Gli utenti, arrivati fin dalle prime ore del mattino per sbrigare la pratica, hanno regolarmente completato la prenotazione allo sportello, ricevuta alla mano e tutto in ordine. Ma davanti alla porta del laboratorio nessuno si è presentato per avviare il servizio. L’attesa, inizialmente paziente, si è trasformata in crescente nervosismo. «Abbiamo pagato e non c’è nessuno?», borbottavano in molti, mentre alcuni anziani cercavano un posto dove sedersi.
Solo dopo oltre un’ora è emersa la verità: non era disponibile alcun operatore sanitario. Il personale amministrativo, visibilmente imbarazzato, non ha potuto far altro che invitare i cittadini a tornare nei prossimi giorni. La sala d’attesa si è così svuotata lentamente, tra malumori e rassegnazione.
La replica della Asl
Nella tarda mattinata è arrivata la nota di scuse della Asl 1 Abruzzo. «Ci scusiamo con gli utenti per l’accaduto, dovuto al malore improvviso di una delle due infermiere in servizio», ha dichiarato il direttore sanitario Carmine Viola. «Non è stato possibile sostituirla in tempi rapidi. Le urgenze sono comunque state garantite e i prelievi saltati saranno recuperati all’inizio della prossima settimana».
Le parole dell’azienda sanitaria hanno parzialmente attenuato la protesta, ma molti cittadini hanno sottolineato come la situazione potesse essere gestita con maggiore tempestività.
Un problema che va oltre l’imprevisto
L’episodio ha riportato l’attenzione su una criticità già nota: la carenza di personale al presidio di Tagliacozzo, che serve non solo la città ma anche un vasto territorio circostante. Se l’inconveniente di ieri è stato dovuto a un malore imprevisto, resta evidente la fragilità organizzativa di un sistema costretto a fronteggiare quotidianamente carichi di lavoro sempre più pesanti.
Sul tavolo rimane anche la questione del pronto soccorso, più volte indicato come a rischio chiusura nonostante l’elevata utenza. La giornata di disagi al Cup rappresenta così un nuovo campanello d’allarme per un presidio che resta un punto di riferimento essenziale per migliaia di cittadini, i quali chiedono soltanto servizi certi e ben organizzati.
È accaduto ieri al Cup dell’ospedale di Tagliacozzo: più di cinquanta persone, molte anziane e provenienti anche dai comuni limitrofi, non hanno potuto effettuare i prelievi di sangue nonostante avessero già pagato il ticket.
Gli utenti, arrivati fin dalle prime ore del mattino per sbrigare la pratica, hanno regolarmente completato la prenotazione allo sportello, ricevuta alla mano e tutto in ordine. Ma davanti alla porta del laboratorio nessuno si è presentato per avviare il servizio. L’attesa, inizialmente paziente, si è trasformata in crescente nervosismo. «Abbiamo pagato e non c’è nessuno?», borbottavano in molti, mentre alcuni anziani cercavano un posto dove sedersi.
Solo dopo oltre un’ora è emersa la verità: non era disponibile alcun operatore sanitario. Il personale amministrativo, visibilmente imbarazzato, non ha potuto far altro che invitare i cittadini a tornare nei prossimi giorni. La sala d’attesa si è così svuotata lentamente, tra malumori e rassegnazione.
La replica della Asl
Nella tarda mattinata è arrivata la nota di scuse della Asl 1 Abruzzo. «Ci scusiamo con gli utenti per l’accaduto, dovuto al malore improvviso di una delle due infermiere in servizio», ha dichiarato il direttore sanitario Carmine Viola. «Non è stato possibile sostituirla in tempi rapidi. Le urgenze sono comunque state garantite e i prelievi saltati saranno recuperati all’inizio della prossima settimana».
Le parole dell’azienda sanitaria hanno parzialmente attenuato la protesta, ma molti cittadini hanno sottolineato come la situazione potesse essere gestita con maggiore tempestività.
Un problema che va oltre l’imprevisto
L’episodio ha riportato l’attenzione su una criticità già nota: la carenza di personale al presidio di Tagliacozzo, che serve non solo la città ma anche un vasto territorio circostante. Se l’inconveniente di ieri è stato dovuto a un malore imprevisto, resta evidente la fragilità organizzativa di un sistema costretto a fronteggiare quotidianamente carichi di lavoro sempre più pesanti.
Sul tavolo rimane anche la questione del pronto soccorso, più volte indicato come a rischio chiusura nonostante l’elevata utenza. La giornata di disagi al Cup rappresenta così un nuovo campanello d’allarme per un presidio che resta un punto di riferimento essenziale per migliaia di cittadini, i quali chiedono soltanto servizi certi e ben organizzati.